Croazia e Dalmazia, appunti di viaggio 2019: MAP IS WRONG…!

Ah che bello…!

dopo una bella veleggiata in Sicilia, con un grande amico e con una bellissima barca in legno, me ne sono andato in Croazia. Per la precisione quest’anno sono andato al sud della Croazia, quella che si chiama Dalmazia. Un posto stupendo, devo dire la verità. Quindi iniziamo a raccontarvi un po’ di suggerimenti e curiosità.

Se doveste mai prendere una barca a vela in affitto da quelle parti…

state sempre molto attenti durante la fase di check-in, poiché di solito le compagnie di affitto barche a vela, vogliono solo una persona durante le fare di check-in. Di per se questo particolare non è molto importante, ma parlano molto velocemente e fanno un giro sommario della barca, quindi preferiscono avere una sola persona in mezzo ai piedi. Mentre invece voi, chiederete di fare un giro completo della barca e fate fare il check-in completo, controllando tutto, perchè una volta firmato il foglio tutto spuntato, se manca qualcosa o qualcosa risulta rotta alla riconsegna, dovrete risponderne voi di tasca vostra. I Croati non sono inflessibili.

Un sommozzatore andrà sotto la barca a controllare la chiglia ed i timoni

Sappiate sin da subito che quando riconsegnerete la barca al check-out un sommozzatore andrà sotto la barca a controllare la chiglia ed i timoni ed i bow thruster (l’elica di prua) per vedere se avete toccato qualche cosa o risucchiato nelle palette dell’elica di prua qualche cima di qualche corpo morto (cosa che ho visto fare parecchie volte).

Male non fare, paura non avere, dice il proverbio, però forse una controllata durante le fasi di check-in alla chiglia sotto sarebbe da dare, anche se tutffarsi in porto non è così carino, dovreste pretendere il foglio del sommozzatore o quantomeno il foglio dove ci dovrebbero essere tutte i controlli che settimanalmente il sommozzatore fa alla chiglia e farvelo allegare, così potrete vedere anche se la barca sia mai andata a scogli. Insomma dopo aver seguito pedessiquamente tutti i controlli che il locatore vi farà fare.

Vi consiglio di riguardarvi con lui, tutti i boccaporti e gli oblò, questo perché spesso e volentieri, sopratutto su barche grandi, quando si fanno le manovre con le vele e in particolar modo il fiocco, la scotta del fiocco potrebbe incattivirsi negli oblò a prua e se non vi accorgete di questo inceppamento e cazzate con il winch elettrico sicuramente spaccherete il finestrino o quantomeno lo venerete.

Vi consiglio di controllare sempre con la persona della società di charter a fianco il funzionamento e la corretta posizione dell’ancora e del musone, perché di solito è quella che si tocca in fase di avvicinamento alla banchina del benzionaio. In ultimo controllare la cima del cavo per accendere il motore fuoribordo e se vi sembra logora, fategliela cambiare. Poi chiedete bene informazioni su quanto costano le riparazioni in caso di danneggiamento e chi le deve pagare o anticipare e fatevelo mettere per iscritto. Detto questo: un, due, tre, pronti e via…

Ultima cosa, sappiate che tutte le barche o quasi tutte al giorno d’oggi hanno un GPS a bordo per controllare dove sia la barca. Ho visto più volte stanarli, non so se sia lecito o meno, fate voi.

Da qui finalmente riusciamo a partire ed inizia il nostro viaggio…

Lasciato Spalato, vi posso consigliare di andare subito a fare un bel giro all’isola di Solta

Proprio davanti a Spalato. Noi siamo andati a fare un bel giro a Uvula Rogac. Molto interessante, ci siamo messi lì al gavitello e ci siamo fatti la nostra serata. È stato carino, molto. Siamo andati a mangiare in un bel ristorante e ce ne siamo tornati in barca con il nostro gommone. La mattina presto, bellissimo bagno appena svegli e via siamo ripartiti per andare subito verso Vis, da Uvula Rogac, abbiamo dovuto fare il giro dell’isola di Solta e siamo passati in mezzo tra Brac e Stolta. Da lì abbiamo veleggiato verso Vis, una gran bella veleggiata.

Entrato a Vis, mi sono subito infilato dentro alla baia

Sono sceso giù fino in fondo virando verso destra, vicino alla banchina del porto, dove atterra il traghetto, lì a fianco sulla carta nautica navionics e quella ufficiale c’è la possibilità di dare fondo all’ancora e così ho fatto. Dieci minuti dopo, non avevo ancora spento il motore, mi sono visto arrivare un gommone della Port Authority con un tizio a bordo, completamente folgorato dal sole e forse anche dalle  quattro birre, che ha detto di aver bevuto e ci ha detto di andare via, alla mia rimostranza sul fatto he sulla carta nautica ufficiale ci fosse scritto che potevamo ancorare lui ci ha risposto: “Map is wrong” e quello è diventato il nostro cult per tutta la vacanza… ci ha ovviamente scortato dall’altra parte della baia verso Kut, dove per ancorare ci ha chiesto € 20.

Vi consiglio di pagare sempre in Kune

Conviene di più perché altrimenti si spende sempre un 30% in più con gli euro, almeno questa è stata la mia esperienza. Considerando anche che a bordo avevamo un Croato che sapeva perfettamente la lingua, mi sono fatto spiegare parecchie cose interessanti sulla storia e sul modo di fare dei croati, che sono comunque persone molto gentili ed ospitali, anche se a volte risultato un po’ rudi, in realtà non danno confidenza immediatamente a parte i giovani e me ne sono accorto poi anche la settimana dopo a Zara.

Il giorno dopo siamo partiti da Vis e sono andato a fare un giro a Bisevo

Girando attorno all’isola di Vis e poi passando tra l’isolotto Veli Barjak. L’isola di Bisevo è un’isola stupenda e nasconde due sorprese bellissime. In pratica appena siamo arrivati, volevamo andare a vedere la grotta che tanto pubblicizzata, ma quando siamo arrivati lì, non si poteva assolutamente ancorare è una barca della porta authority, ci è arrivata vicino dicendo che la mappa era sbagliata e torniamo sempre lì, non potevamo ancorare, ma come, anche qui… map is wrong…! Non è possibile, insomma, siamo stati in rotazione un po’ lì, poi ci siamo accorti che la port authority andava a far disancorare anche un catamarano che aveva ancorato in rada a fianco a questa grotta. Tergiversa un po’ la port authority ci ha proposto di ormeggiare gratuitamente ai gavitelli che sono a Nord, girato il capo vicino ai ristoranti e di andare con una loro barca a motore a vedere la grotta, durata della visita cinque minuti, costo € 15 a persona. A questo punto ci siamo un attimo guardati negli occhi ed abbiamo deciso di andare via, provare a scendere a sud sempre nella stessa isola di Bisevo. Non l’avessimo mai fatto!

Abbiamo scoperto un posto stupendo

La grotta della Foce Marina nell'isola di Busi in Croazia vista dal mare e come appare da lontano la sua entrata fatta da una fenditura trasversale
La grotta della Foca Marina nell’isola di Busi in Croazia vista dal mare e come appare da lontano la sua entrata fatta da una fenditura trasversale

Eravamo in pratica in quattro barche. Tutte all’ancora. Ci siamo accorti dopo, anche se io sapevo già della loro presenza, perchè l’avevo letto  su di una guida, di due stupende grotte, di cui una molto grande e l’altra invece, una piccola fenditura nella roccia, molto piccola, ma molto profonda, tanto da doversi portare delle pile da sub o da testa se si entra in gommone perché per tanto è profonda, che la luce del sole non riesce più a penetrare all’interno. Siamo stati lì tutto il giorno. Abbiamo anche pranzato, devo dire che è stata una delle giornate più belle. Dopodiché verso le ore 15, abbiamo diretto la nostra prua verso l’isola di Korciula, navigando con un bel vento in poppa che ci ha sospinto fin lì… Nel parlo più approfonditamente qui: Le grotte dell’isola di Busi in Croazia

Lì il nostro amico Elvis, voleva mangiare ad un ristorante davanti all’isoletta di Osjak

Nell’insenatura di Vela Luka dov’è la città più grande di Korcula, ma non c’era purtroppo posto, anzi, il ristoratore, ci ha detto che ci avrebbe dato da mangiare, ma poi alla fine, niente, abbiamo dovuto togliere l’ancora perché avevo ancorato effettivamente un po’ troppo al centro di questo piccolo canale che si crea tra l’isola più grande e l’isolotto di Osjak e siamo andati ad ancorarci in un bellissima laguna ad Uvula Gradina, dove c’era anche uno skipper che avevo conosciuto il giorno prima, persona davvero per bene e molto competente. Lì abbiamo dovuto dare ancora 3 volte perchè sul fondo c’è della vegetazione e l’ancora non aggrappava bene e arrivavo sempre troppo vicino alle barche vicine, ma una volta ancorato bene l’ancora ha tenuto perfettamente e quindi ci siamo potuti dedicare a guardare le stelle.. il giorno dopo alla mattina, sveglia con tuffo in acque limpidissime e sono andato a controllare l’ancora che si vedeva perfettamente.

Ripartiti da lì, ci siamo diretti verso Lostovo e siamo entrati dentro a Zaklopatica

Siamo arrivati con un principio di vento fresco, ma poco dopo, mentre stavamo tentando di prendere il gavitello, il vento è aumentato, parecchio e abbiamo preso il gavitello al terzo tentativo, la barca seguente ci ha messo due ore per finire di ormeggiare, per cui mi sono consolato. Abbiamo visto tutta la scena di questa povera barca a vela che cercava di prendere il gavitello dal ristorante Aragosta, che tra l’altro ci avrebbe anche dato l’ormeggio gratuito, tranne acqua e luce al costo di € 13. Il ristorante è buonissimo e ci siamo davvero fatti una bella mangiata a pranzo, abbiamo speso troppo per il mio amico Bosniaco, ma secondo me è stato l’unico poso dove abbiamo mangiato davvero bene.

Al pomeriggio siamo colassati in barca e la sera siamo sbarcati, mentre la baia si riempiva di barche e tutti gli ormeggi davanti ai ristoranti si sono esauriti completamente. Siamo sbarcati e siamo andati a fare un giro a Lastovo, nella città vecchia, siamo andati con il taxi e siamo tornati sempre con il taxi da Lastovo. Siamo ritornati in barca e ci siamo addormentati. Ero un po’ preoccupato per il vento che stava aumentando e quindi ci siamo presi anche la boa gialla, in teoria, ed anche in pratica, qui si paga sia la boa rossa che la boa gialla, il regolamento del campo boe è in un cartello azzurro davanti all’isolotto. La sera a mezzanotte abbiamo fatto il bagno di mezzanotte dalla barca.. è stato carino, ci siamo divertiti e abbiamo riso un sacco, spensierati, ci siamo asiciugati e siamo andati a dormire.

La mattina, mi sono svegliato con la pioggia ed un tempo davvero mefitico… sembrava che dovesse arrivare una brutta perturbazione che avrebbe portato molto vento, ma il cielo sembrava immobile carico di nuvole ed acqua.

La tentata truffa del meccanico e del cavetto del motore fuoribordo

Alla fine abbiamo aspettato il meccanico per riparare il cavo per accendere il fuoribordo e alle 11:30 finalmente il meccanico, che in realtà era già lì dalle 9:00 a lavorare su una barca, in cinque minuti ci ha messo a posto il motore e ci ha provato a chiedere € 50, quando gli abbiamo chiesto la ricevuta, questo è andato su tutte le furie, dicendoci che se volevamo la ricevuta, sarebbe aumentato il costo ad € 70, perchè lui doveva andare a 20 km e tornare con la ricevuta. Beh a parte che una riparazione  di una cima del motore fuoribordo costerà al massimo € 15, ma al massimo… con o senza ricevuta € 50 mi sembravano veramente tantissime, al che abbiamo provato a chiamare il capo del charter ed a quel punto il meccanico ci ha strappato il telefono dalle mani e mandandoci a quel paese se n’è andato, bah… detto questo ce ne siamo andati a vedere Saplum, ch’è un parco naturale che avevo pagato assieme alla boa. Siamo stati un po’ lì, ci siamo fatti un bel bagnato e siamo partiti alla volta della Marina Kurcola, dove c’è una ACI marina. Purtroppo ci siamo presi un po’ di vento circa 27 nodi in faccia e la navigazione è stata un po’ mossa, dato le onde che pian piano salivano. Finalmente Rt Razjnch il vento si è calmato e siamo andati a fare un po’ di bordi proprio davanti al marina, posto stupendo per far fare un po’ di vela ai miei amici tedeschi, si sono proprio divertiti e devo dire che avevo proprio un bel equipaggio. Verso le 18 siamo andati in marina e ci hanno dato un posto per un 12 metri al massimo per la nostra barca che era un 14 metri, insomma ho dovuto mettere il corpo morto a metà barca. La sera siamo andati a fare subito un giro per la città, ma io ero davvero stanco, sono tornato in barca ho messo un po’ a posto e me ne sono andato a dormire presto. La città è davvero molto, molto bella, da vedere assolutamente, devo dire ch’è una città stupenda.

Marina Kurcola attenzione alle dimensioni

Il giorno dopo abbiamo avuto un piccolo problema con un catamarano che è uscito dal porto ed ha toccato tre barche compresa la nostra, quindi sono dovuto andare a fare la denuncia in capitaneria, cosa molto simpatica, dato che il mio amico Bosniaco, capiva perfettamente la lingua.. fatta la denuncia siamo partiti per andare di nuovo a Stari Grad, ce la siamo presa comoda veleggiando parecchio, ma purtroppo finito il canale, non previsto, è arrivato in anticipo un bel vento che ci ha dato circa 30 nodi in faccia, quindi ho avuto la fortuna di trovare riparo a Scedro, ma posto migliore. Fuori c’erano 27 nodi quando siamo entrati nella laguna, ma dentro zero, una leggera brezzolina, è subito arrivato un ragazzo, molto simpatiche che ci ha dato le cime dei gavitelli, di prua e di poppa, s’è anche buttato in mare per controllare che la cima non fosse in mezzo ai timoni e poi si è fermato con noi a raccontarci tutta la storia di queste port autority locali.

In aggiornamento…

Stephen A. Kleckner

Sono un sistemista informatico ed ho viaggiato molto in cielo, in terra e per mare. Amo la natura, il mare e lo sci. Sono molto curioso e sono appassionato di fisica. Ho una Mini Morris 850 e sono appassionato di LEGO. Adoro Star Trek.

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