![foto dell'isolotto di Santo Stefano con il faro di Ventotene](https://www.kleckner.it/stephen/wp-content/uploads/2014/12/image32-150x150.jpg)
Ci siamo svegliati in banchina a Ventotene, una giornata splendida, abbiamo subito fatto un giretto per il paese, fotografando tutto quello che ci interessava. Io ho trovato la mia Isola! Ed è solo mia e di nessun altro Stefano 🙂 peccato però che sopra ci sia una vecchia colonia penale. L’isolotto di Santo Stefano è davvero grazioso, sopratutto fotografato alle prime luci della mattina dopo una burrasca. Ovviamente scherzo ed è anche una riserva naturale patrimonio dell’umanità.
Diario del facente funzioni di Capitano, data stellare -307417.6…. 🙂 LOL… non sono capitano… ma, al massimo, comandante di unità da diporto, inizio così in onore del Capitano Astronauta Samantha Cristoforetti, Donna, anche lei appassionata di navigazione e di Star Trek. In questo momento a bordo della ISS, la stazione spaziale che orbita sopra le nostre teste continuamente, alla quale penso spesso durante i turni di notte. Lo dedico anche a tutte le Donne e CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. Questione che mi ha dato da pensare parecchio, causa i clamori di cronaca, durante questi primi giorni di preparazione al trasferimento. Violenza, che non finirò mai di denunciare e verso la quale non farò mai orecchie da mercante.
Abbiamo fatto colazione nel BAR della sera precedente, cornetti caldi e latte macchiato per me. Alla fine siamo risaliti in barca alla veloce e abbiamo fatto rotta verso l’isola di Ponza per fare rifornimento di carburante, perché a Ventotene se la prendevano comoda la mattina, il benzinaio apre dalle 10:30 in poi l’inverno giustamente.
![isola di Ventotene sotto un diluvio](https://www.kleckner.it/stephen/wp-content/uploads/2014/12/image35-150x150.jpg)
Dopo tre ore, lasciandoci alle spalle Ventotene, immersa ormai in uno scroscio d’acqua abbiamo fatto rotta verso Ponza, non ci avremmo messo tanto, in tre ore saremmo arrivati e avremmo fatto rifornimento di carburante per poi andare sempre più a nord vero l’Elba.
![image](https://www.kleckner.it/stephen/wp-content/uploads/2014/12/image36-150x150.jpg)
Dopo una breve navigazione … pinzipi ponzipi Ponza.. ecco magicamente sotto un diluvio a Ponza. Stavamo per ormeggiare al benzinaio quando ci siamo accorti che stava per mancare fondale sotto di noi e di fatti abbiamo anche toccato con il bulbo, sulla sabbia! Accipicchia, ma come?
Sulla carta nautica era segnato un fondale di 4 metri alla banchina del porto lato carburante, pazienza, ormeggiamo a fianco alla nave che stava scaricando il suo carico di macchine e merci ci siamo avvicinati tirando le cime d’ormeggio al distributore.
Questo ci ha fatto benzina e ci ha informato che praticamente da quando hanno costruito la nuova massicciata per riparare meglio il porto, loro hanno avuto un inizio di sedimentazione proprio sotto la banchina carburanti. L’armatore e Piero, vanno a comperare una cima per mettere a posto il vang della randa e dopo mi chiamano per andare a prendere un buon caffè nel bar adiacente la banchina. Un breve sguardo a casa che potessero mancare e via motori accesi e siamo ripartiti di nuovo sotto una pioggia sempre più intensa, superato il faro, abbiamo puntato diritti tra l’isola d’Elba e l’isola di Pianosa.
La navigazione nel pomeriggio è proseguita con un brutto tempo e mare lungo molto molto fastidioso, dato che non abbiamo iniziato a vedere le luci di Anzio e di Roma capitale. Verso Roma e sopra la Ciociaria si stava sicuramente battendo il finimondo, vedevamo continuamente lampi tuoni in lontananza e ci chiedevamo quale fosse la situazione meteo che c’avrebbe portato da lì a poco a navigare verso l’Elba.
La nottata sinceramente è stata molto particolare perché era illuminata dalla luna, ma verso la nostra prua andavamo chiaramente a cacciarci nel brutto tempo. A destra sulla litorale romano c’era sicuramente un diluvio universale mentre dietro di noi e sulla nostra sinistra il cielo era particolarmente limpido e terso, tanto che si potevano vedere le luci di navi a 15 miglia da noi.
La nottata non è stata alquanto difficile come pensavamo, abbiamo navigato molto bene per tutta la notte, quindi senza alcun tipo di problema e con un mare che ad un certo punto si andato anche a tranquillizzare, vento al giardinetto con l’armatore abbiamo provato fare delle prove di navigazione e timoneria. Devo dire la verità che il timone di questa barca è splendidamente funzionale! Praticamente sembra di avere una presa diretta con il timone sotto la barca, effettivamente perché non ho mai timonato una barca di questo genere e non ho la giusta mano per timonare con forte vento al giardinetto può essere di principio un pochino difficile comprendere quanto e come corre
ggere la rotta. L’armatore non è un esperto velista, ma lo diventerà, proviene dal mondo della barca a motore per cui alcune cose non erano nelle sue corde ma secondo me è una bravissima persona ed un ragazzo molto in gamba sono sicuro che sarà molto veloce a prendere dimestichezza con la ruota del timone.
Abbiamo navigato a vela per altre venti miglia quando ci siamo messi a dormire abbiamo impostato il pilota automatico e la nottata se n’è andata tranquilla, osservando i fulmini sopra Roma e la Ciociaria, dove sicuramente si stava abbattendo il finimondo. Mi sono divertito durante il mio a tentare di fotografare i fulmini che si vedevano in terra. Ci ha superato una mega nave che si è infilata a Civitavecchia.
“… pinzipi ponzipi.. Ponza..!” è un omaggio ad una mia cara amica di nome Flavia, che l’ha scritto un giorno e mi ha colpito parecchio…