VIDEO Boccadasse dal mare



È sempre un piacere arrivavare a Boccadasse di Genova dal mare.

Boccadasse è uno dei quartieri di Genova, ormai completamente inglobato all’interno di Genova, tra Genova Albaro e Genova Sturla. Boccadasse era ed è ancora adesso un quartiere di pescatori. Tante casine colorate che si ergono una sull’altra sopra gli scogli e a picco sula mare. Un borghetto stupendo, con una piccola spiaggia di sassi e una piccola rampa per far scendere le barche in legno. Alcuni ristoranti tra i migliori di genova ed alcuni prettamente per turisti. Purtroppo, ormai un anno fa, c’è stata la storica mareggiata che ha distrutto il muretto che proteggeva il rimessaggio della barche dai flutti e che adesso è stato nuovamente eretto in cemento armato.

Tutto è partito con un cartello “Cercasi Velisti”

Varea del boma di un J24 riparato

Che storia buffa… praticamente da ormai 6 mesi mi avevano dato il numero di un ragazzo che mi avevano detto aver bisogno di un equipaggio per fare delle fegatini intercirolo su di un J24, l’avevo chiamato più volte, ma vuoi per una cosa, vuoi per l’altra, alla fine non ci eravamo ancora conosciuti, ma solo scritti per WhatsApp. Oggi alla fine, ho sentito Matteo e sono andato a trovarlo al Porto antico, di fronte al Bigo dove stava lavorando con un suo amico sul boma del J24. Sono stato un po’ lì ad osservarli e poi ho ho cercato di incrociare il suo sguardo e gli ho fatto capire che ero io… mi ha subito fatto cenno di venire in barca. Ho scavalcato il recinto della banchina e sono andato a presentarmi.

Matteo mi ha subito fatto salire in barca e mi ha subito chiesto di unirmi alla riparazione del boma, mettendomi immediatamente a mio agio, chiedendomi consigli su come sbloccare una rotella all’interno della varea che avevano smontato dal boma e sulla quale doveva passare il cavo d’acciaio per cazzare il tesa base. Alla fine tra una chiacchiera e l’altra sotto al Bigo con la gente che passava per andare da un punto all’altro del Festival della Scienza, mi si sono messo a picchiettare la rotella e sono riuscito a sbloccarla.

Matteo che rivetta il boma del J24

Con Matteo c’era il suo socio Andrea, un gran bravo ragazzo, che sostiene di non saper andare in barca, ma che vedevo molto carico nella riparazione e molto attivo per dare una mano. Con il consiglio del Presidente del circolo abbiamo fatto una legatura in due punti della varea per evitare di usare il cavo in tessile in maniera errata, evitando che si rovinasse troppo e riuscendo a fare un paranco due a uno, inserendo un grillo sul tessile e un anello che con un secondo grillo ritorto si aggancia nell’angolo di scotta. Poi abbiamo fatto anche una sorta di amantiglio per tenere su il boma, agganciandolo al paterazzo.

Infine c’è venuta fame e siamo andati a mangiare. Si è unito a noi anche Elvis, abbiamo mangiato in un bacetto sotto ai portici  per fare due chiacchiere e pensando di non andare in mare siamo andati a prendere un caffè. Ma Matteo prendendo in considerazione la mia richiesta di provare il tesa base, appena rimontato, una volta che avevamo reinserito la varea e fissata con dei rivetti, ha deciso di farci andare da soli, due sconosciuti, in mare con la sua barca.. ciao…

Realizzazione di un amantiglio su un J24
Realizzazione di un amantiglio su un J24

Non ci abbiamo pensato due volte…

Abbiamo, quindi, salutato Matteo dopo il caffè siamo andati al pontile, siamo saliti in barca, sul J24 e senza neanche conoscerci ci siamo messi in manovra, abbiamo lasciato il bingo con qualche manovra di troppo ed abbiamo preso l’uscita del porto di Genova verso Est, appena superato il rosso ed il verde abbiamo issato la randa ed il fiocco, con qualche errore, ma senza problemi. Abbiamo fatto proprio un bel giro, siamo andati fino al traverso di Boccadasse e siamo tornati indietro.. 🙂

Giro di “boa” al traverso di Boccadasse

Stephen Kleckner fa l'uomo tangone
Stephen Kleckner fa l’uomo tangone su un J24 verso l’imboccatura del porto di Genova

A Boccadasse ci siamo avvicinati alla spiaggia che quasi vedevamo le persone negli occhi sugli scogli, abbiamo fatto un paio di foto, ma giustamente Andrea aveva un po’ di timore, poi io stesso, non conoscendo bene la barca ed avendo poco vento, ho deciso di riprendere velocemente il largo facendo una virata, non prima di aver fatto alcune foto ed alcuni video, ma bisogna sempre stare molto attenti a cosa si fa quando si è così vicini alla costa, sarebbe il mio sogno fare un tuffo dalla barca e arrivare in spiaggia a Boccadasse a nuoto e poi ripartire da lì…

MSC in uscita dal porto di Genova

Al ritorno ovviamente è crollato il vento ed io ho fatto anche un po’ di uomo tangone per cercare di tenere il Genoa il più possibile aperto mentre eravamo con il vento in poppa con una andatura farfalla… Siamo, alla fine, dovuti rientrare in porto a motore, con una MSC enorme che ci ha sfilato a babordo. Siamo passati a fianco ai magazzi del cotone e alla ruota panoramica.

Che bello..! Ci siamo conosciuti e abbiamo fatto una sacco di chiacchiere, o meglio io ho parlato un sacco… ma mi sono proprio divertito, alla fine abbiamo ripuntato il Bigo ed abbiamo ormeggiato al pontile lì sotto… Una bellissima giornata di mare con una brezza leggera, un natante molto carino che alla fine ti permette di fare le tue miglia fuori dal porto e fare due bordi davanti a Genova, con pochi costi e la possibilità di ritornare in centro. La cosa che mi ha fatto ridere fin tanto che non mi sono abbandonato sul cuscino è stato che Andrea ha conosciuto Mateo, perchè Matteo aveva messo un cartello sullo strallo della barca con scritto “CERCASI VELISTI” e così ha provato a chiamare il numero di telefono ed anche io alla fine avevo visto per caso quel cartello, ma poi per vie traverse mi era arrivata la fotografia via WhatsApp. Che storia… 🙂 è propio vero: chi trova un amico, trova proprio un tesoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Next Post

VIDEO Lo volete un cagnolino giallo?

Lun Ott 28 , 2019
Fa la guardia… Con ogni condizione meteorologica, resiste ad alte temperature, si aggiorna ai problemi circostanti e  soprattutto… non sporca… bisogna solo ricaricare le batterie ogni 90 minuti.. per il resto ci siamo… si chiama SPOT… è dolce… un cagnolino carino… non mangia, ha solo una autonomia di 90 minuti, ma ne puoi prendere 16 che così riesci sicuramente a […]
spot boston dynamics

Ti potrebbero piacere anche questi post