“la Bestia” 10° giorno trasferimento Chioggia – Imperia



imageLa bestia si stava nutrendo sopra di noi… Il salto ideale tra la Corsica e Imperia è iniziato dal faro di Ile de la Giraglia, con prua verso Imperia verso mezzanotte di Venerdì. Il mare si è alzato molto, almeno un metro se non un metro e mezzo. Il vento pure, parecchio… Mi sono svegliato a circa un quarto del salto e mi sono reso subito conto che eravamo in un bel balletto con onde e nuvole.

Diario del facente funzioni di Capitano, data stellare -307417.6 non sono capitano o meglio ho la patente nautica per comando di imbarcazioni da diporto, quindi sono anch’io nel mio piccolo comandante :), ma inizierò e scrivere così in onore del Capitano Astronauta Samantha Cristoforetti, una donna, anche lei appassionata di navigazione e di Star Trek ora a bordo della ISS alla quale penso spesso durante i turni di notte. Lo dedico anche a tutte le donne e CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, questione che mi ha dato da pensare parecchio durante questi primi di preparazione al trasferimento, violenza, che non finirò mai di denunciare e verso la quale non farò mai orecchie da mercante.

imageIo ho preso il timone sotto una forte pioggia, avevamo già dato due mani di terzaroli e la barca andava sbandata completamente, non riuscivo a tenerla diritta sulla rotta, la pioggia mi aveva già inzuppato le scarpe Blundstone ed i calzini li sentivo bagnati, i pantaloni di velluto blu che avevo sotto la cerata erano fradici perché spuntano un po’ fuori dal risvolto della cerata, ma mi ero messo al timone e per almeno due ore non potevo e dovevo chiedere niente, cercavo di tenere la rotta e me ne stavo zitto li.

La Bestia si era pasciata di una perturbazione che veniva dall’Elba e di una perturbazione che proveniva dalla Costa Azzurra. Concentrato a prendere la pioggia e le ondate di mare. Quando sono in queste situazioni penso spesso alle persone che ti dicono che andare in barca è una figata, che si lamentano dei propri lavori di grafica ad una scrivania, che passano la vita a lamentarsi di ogni cosa, mentre io sono qui che dovrei chiedermi chi diavolo me lo ha fatto fare, ma l’adrenalina mi offusca i pensieri, fischietto e cerco di mantenere la prua sempre verso Imperia. Ovviamente non riesco a tenere una rotta precisa, sbandando anche di trenta gradi a onda, scendo e salgo dalle onde e quando sbaglio, una bella specchiata d’acqua per fortuna abbastanza calda in faccia, tanto per rinfrescarci le idee e stare più attenti. Nel mentre tutto a torno a me in lontananza tuoni e fulmini… Pensi a cosa possa succedere se un fulmine becca l’albero della barca… Cosa succederà mai… Il fulmine scaricherà a terra in acqua attraverso il bulbo, certo che sente in quel momento sei proprio sdraiato in dinette, bagnato vicino all’albero forse qualche scossa la prendi…sicura,ente la strumentazione la perdi e tutti i tuoi bei giochini, telefono, VHF, radar, strumentazione di bordo un generale e qualsiasi cosa d’elettrico ci sia a bordo salta… Comprese le batterie, per cui si andrà solo a vela…

Dopo un turno estenuante, bagnato fradicio ed un po’ rabbrividito me ne scendo in coperta dando il timone a Piero, senza manco inserire l’automatico perché il pilota non riusciva a tenere il mare. Mi butto nel letto senza manco togliermi i vestiti bagnati, ero sventrato. mi addormento in una frazione di minuto.

Mi risveglio dal rumore, molto rumore, troppo rumore… Accipicchia, stiamo davvero sbandando parecchio ad ogni onda, Piero mi urla di prepararmi, mi cambio e mi metto gli stivali da pioggia esco e mi rendo conto che la situazione è molto peggiorata, forse siamo in uno stato 8 non capisco davvero perché sono li… La radio non fa altro che ripetere in francese bollettini di emergenza, sembra un disco incantato… burrasca e tempesta in francese, a ciclo continuo, dopo un po’ ti fa il lavaggio del cervello.  Sorrido, d’altronde mi piace, testata secca contro lo stipite della porta, altra testata mentre tento di controllare la rotta, acqua da tutte le parti… oltre che la pioggia che tiene le onde già alte due metri abbastanza basse, vento forte, che urla, mi metto al timone mentre Piero si butta in dinette, acqua calda ovunque, io cerco, con buoni risultati di tenere la barca diritta con la prua verso Imperia, ma faccio delle sbandate che spesso finisco a Monaco con il prolungamento della rotta.

Mi accorgo che abbiamo dato tre mani di terzaroli, la situazione effettivamente sta peggiorando a vista d’occhio… Anche se la visibilità è praticamente nulla. Prendo la mano con la rotta quando a metà albero ad un massimo di un mezzo miglio dalla nostra posizione stanno esplodendo fulmini di fronte a noi… Non ci posso credere, penso davvero di essere su di un set cinematografico, ed invece no… Sembra che ci sia un gigante che con due diodi di ferro nelle mani attaccati ad una mega batteria che si diverte a fargli scintillare… I fulmini non fanno tempo a squarciare il cielo che si sente un esplosione fortissima di fronte a noi… Porca miseria, ci siamo proprio dentro, ci siamo finiti in mezzo e adesso sta a noi tornare a casa, d’altronde è quello per cui siamo qui… I fulmini ed i tuoni durano per una mezz’ora, forse qualche cosa di più, tanto che ad un certo punto ho dovuto chiedere all’armatore di prepararsi per il cambio perché non riuscivo più a vedere i gradi sulla bussola illuminata di rosso, mi bruciavano gli occhi, ogni volta che li ho chiusi per una settimana dopo ho visto il bagliore nel buio. Abbiamo incrociato solo due navi, di cui una forse era in panne perché continuava a compiere dei cerchi abbastanza ampi.

Non faccio a tempo a prepararmi per lasciare il timone che di colpo il vento smette. Piove leggermente, smette di piovere. Mi alzo in piedi per tenere meglio la ruota. Siamo proprio nel centro esatto. Una leggera bava di vento inizia a girare attorno alla barca, le vele sono senza pressione, siamo nel centro del ciclone, il temporale scarica tutta la sua forza, catini d’acqua, tanta, tantissima pioggia, che abbassa di colpo tutte le onde, devo la barca non governa, tento di inseguire il vento ma è una banderuola. Ancora più pioggia tanto che nel mentre che cercavamo di inseguire la bava di vento facciamo un giro di 360′. Piero mi rimanda in coperta in coperta, troppa pioggia, scende anche lui, ma subito dopo riesce per impostare le vele e lui e per impostare di nuovo il pilota automatico, sotto un diluvio torrenziale, tanto che si deve togliere tutto quando rientra in coperta. Il vento dopo una decina di minuti dalla rotazione ha iniziato a rinforzare di nuovo con 2/3 dell’intensità siamo circa a 25 nodi di apparente e ci colpisce al traverso, siamo a metà del nostro salto, la barca sfreccia sul mare piatto, pare un vela sommergibile, siamo tra la Corsica ed Imperia, mancano poche ore all’alba e sei ore al nostro arrivo, viaggiamo a 7/8 nodi, abbiamo fatto punte di 10, siamo bagnati come pulcini, stanchi e almeno io accecato, mi butto in coperta e dormo un po’. Sta all’armatore andare di guardia sotto la capotta per non bagnarsi con le gambe dentro, appoggiate sulla scala ed il tambuccio tirato fin quasi a chiudere.

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La marina di San Lorenzo vista da Blue Bell

Alle 6 mi sveglio, ormai il peggio è passato, tento di fare un video appena lo schermo visualizza qualche cosa…. Il vento è teso, ma ci siamo quasi, dopo tre ore iniziamo finalmente a vedere la costa, vediamo Imperia e la marina in cui dobbiamo approdare, sinceramente siamo felici, ci vorremmo già stringere la mano ma aspettiamo di essere finalmente scesi al bar della Marina, dove la moglie dell’armatore sua sorella ed il marito di quest’ultima con la nipote dell’armatore ci fanno una gran festa e ci offrono la colazione.

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Blue Bell finalmente ormeggiata alla Marina di San Lorenzo nel suo posto barca..

Facciamo la doccia calda, salutiamo Roberto, l’armatore e prendiamo la strada per Rimini e Riccione, dove arriveremo sabato sera.

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Io pronto per andare al rinfresco del matrimonio della mamma della mia migliore amica Valerie

Un bel trasferimento, il periplo d’Italia, una gran esperienza e sopratutto una bella cavalcata contro la natura… 1/3 della navigazione oceanica, 1200 miglia. Missione compiuta, barca portata a destinazione nei tempi giusti, sana e salva e senza alcun problema, una gran bella esperienza per l’armatore Roberto. Io manterrò la promessa con la mia amica Valerię di andare al rinfresco del matrimonio di sua Madre la sera di sabato in giacca e cravatta.

Ho di nuovo avuto il piacere di incontrare la Bestia e questa volta l’ho cavalcata per parecchio tempo… L’adrenalina è rimasta per giorni in circolo…

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VIDEO - La mattina dopo la bestia 3° video...

Dom Dic 21 , 2014
quella mattina prestissimo… pioggia a catinelle, navigazione con pilota automatico a 7,5 nodi di velocità SOG in rotta verso Imperia.
screenshot video la mattina dopo la tempesta 3° video

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