“… pinzipi ponzipi.. Ponza..!” 8° giorno di trasferimento Chioggia – Imperia



foto dell'isolotto di Santo Stefano con il faro di Ventotene
L’isolotto di Santo Stefano con il faro di Ventotene

Ci siamo svegliati in banchina a Ventotene, una giornata splendida, abbiamo subito fatto un giretto per il paese, fotografando tutto quello che ci interessava. Io ho trovato la mia Isola! Ed è solo mia e di nessun altro Stefano 🙂 peccato però che sopra ci sia una vecchia colonia penale. L’isolotto di Santo Stefano è davvero grazioso, sopratutto fotografato alle prime luci della mattina dopo una burrasca. Ovviamente scherzo ed è anche una riserva naturale patrimonio dell’umanità.

Diario del facente funzioni di Capitano, data stellare -307417.6…. 🙂 LOL… non sono capitano… ma, al massimo, comandante di unità da diporto, inizio così in onore del Capitano Astronauta Samantha Cristoforetti, Donna, anche lei appassionata di navigazione e di Star Trek. In questo momento a bordo della ISS, la stazione spaziale che orbita sopra le nostre teste continuamente, alla quale penso spesso durante i turni di notte. Lo dedico anche a tutte le Donne e CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. Questione che mi ha dato da pensare parecchio, causa i clamori di cronaca, durante questi primi giorni di preparazione al trasferimento. Violenza, che non finirò mai di denunciare e verso la quale non farò mai orecchie da mercante.

Abbiamo fatto colazione nel BAR della sera precedente, cornetti caldi e latte macchiato per me. Alla fine siamo risaliti in barca alla veloce e abbiamo fatto rotta verso l’isola di Ponza per fare rifornimento di carburante, perché a Ventotene se la prendevano comoda la mattina, il benzinaio apre dalle 10:30 in poi l’inverno giustamente.

isola di Ventotene sotto un diluvio
Ventotene sotto un diluvio

Dopo tre ore, lasciandoci alle spalle Ventotene, immersa ormai in uno scroscio d’acqua abbiamo fatto rotta verso Ponza, non ci avremmo messo tanto, in tre ore saremmo arrivati e avremmo fatto rifornimento di carburante per poi andare sempre più a nord vero l’Elba.

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Ponza…

Dopo una breve navigazione … pinzipi ponzipi Ponza.. ecco  magicamente sotto un diluvio a Ponza. Stavamo per ormeggiare al benzinaio quando ci siamo accorti che stava per mancare fondale sotto di noi e di fatti abbiamo anche toccato con il bulbo, sulla sabbia! Accipicchia, ma come?
Sulla carta nautica era segnato un fondale di 4 metri alla banchina del porto lato carburante, pazienza, ormeggiamo a fianco alla nave che stava scaricando il suo carico di macchine e merci ci siamo avvicinati tirando le cime d’ormeggio al distributore.

Questo ci ha fatto benzina e ci ha informato che praticamente da quando hanno costruito la nuova massicciata per riparare meglio il porto, loro hanno avuto un inizio di sedimentazione proprio sotto la banchina carburanti. L’armatore e Piero, vanno a comperare una cima per mettere a posto il vang della randa e dopo mi chiamano per andare a prendere un buon caffè nel bar adiacente la banchina. Un breve sguardo a casa che potessero mancare e via motori accesi e siamo ripartiti di nuovo sotto una pioggia sempre più intensa, superato il faro, abbiamo puntato diritti tra l’isola d’Elba e l’isola di Pianosa.

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La navigazione nel pomeriggio è proseguita con un brutto tempo e mare lungo molto molto fastidioso, dato che non abbiamo iniziato a vedere le luci di Anzio e di Roma capitale. Verso Roma e sopra la Ciociaria si stava sicuramente battendo il finimondo, vedevamo continuamente lampi tuoni in lontananza e ci chiedevamo quale fosse la situazione meteo che c’avrebbe portato da lì a poco a navigare verso l’Elba.

La nottata sinceramente è stata molto particolare perché era illuminata dalla luna, ma verso la nostra prua andavamo chiaramente a cacciarci nel brutto tempo. A destra sulla litorale romano c’era sicuramente un diluvio universale mentre dietro di noi e sulla nostra sinistra il cielo era particolarmente limpido e terso, tanto che si potevano vedere le luci di navi a 15 miglia da noi.

La nottata non è stata alquanto difficile come pensavamo, abbiamo navigato molto bene per tutta la notte, quindi senza alcun tipo di problema e con un mare che ad un certo punto si andato anche a tranquillizzare, vento al giardinetto con l’armatore abbiamo provato fare delle prove di navigazione e timoneria. Devo dire la verità che il timone di questa barca è splendidamente funzionale! Praticamente sembra di avere una presa diretta con il timone sotto la barca, effettivamente perché non ho mai timonato una barca di questo genere e non ho la giusta mano per timonare con forte vento al giardinetto può essere di principio un pochino difficile comprendere quanto e come corre

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ggere la rotta. L’armatore non è un esperto velista, ma lo diventerà, proviene dal mondo della barca a motore per cui alcune cose non erano nelle sue corde ma secondo me è una bravissima persona ed un ragazzo molto in gamba sono sicuro che sarà molto veloce a prendere dimestichezza con la ruota del timone.

Abbiamo navigato a vela per altre venti miglia quando ci siamo messi a dormire abbiamo impostato il pilota automatico e la nottata se n’è andata tranquilla, osservando i fulmini sopra Roma e la Ciociaria, dove sicuramente si stava abbattendo il finimondo. Mi sono divertito durante il mio a tentare di fotografare i fulmini che si vedevano in terra. Ci ha superato una mega nave che si è infilata a Civitavecchia.

“… pinzipi ponzipi.. Ponza..!” è un omaggio ad una mia cara amica di nome Flavia, che l’ha scritto un giorno e mi ha colpito parecchio…

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